SAGGIO laboratorio
La storia de Nane
LA STORIA DE NANE
con
Sandro Buzzatti
Sandro Buzzatti
ambiente sonoro
Nelso Salton
Nelso Salton
venerdì 21 giugno, presso Antiche Mura di Jesolo, ore 21.00
Una delle storie del poeta veneto Pascutto, storie di un mondo scolpito a tutto tondo con grande
maestria nell’invenzione e nell’uso di una lingua particolare: il suo, il nostro dialetto.
Un “andar poetando quasi da cantastorie che è l’incontro di tre aure linguistiche: vi si coniugano sulla
base del dialetto Piave Livenza che arriva sino al bellunese, influssi lessicali e sintattici friulani e
soprattutto dolcezze che sono tipiche della Bassa e che affestano la vicinanza di Venezia”. (Andrea
Zanzotto)
Nel poemetto la vita di Nane -e perché no, quella del poeta stesso -si allarga a storia esemplare di una
classe sociale, di un frammento della nostra vicenda patria negli anni del primo Novecento: la
condizione della povertà rappresentata nella sua crudele realtà naturale e tra le barocche immagini
proprie dell’inventiva popolare. Nane viene sfruttato nella sua forza e dimenticato nelle sue qualità ed
infine viene condotto alla morte. Quest’uomo semplice, lo cui vita non è solo povera di beni materiali
ma anche di strumenti per esprimersi e dei suoi quotidiani desideri, questo rozzo contadi- no è pronto,
nei rari momenti di pausa, a strappare gioia e persino stupita contemplazione alla durezza della
condizione.
“La poesia di Pascutto è percorsa dalla nostalgia di un mondo che garantisce cittadinanza a qualsiasi
uomo e gli rende possibile la serenità e la gioia dello stare con altri uomini”. (Franco Loi)
Un monologo intenso, commovente, a tratti buffo e divertente
maestria nell’invenzione e nell’uso di una lingua particolare: il suo, il nostro dialetto.
Un “andar poetando quasi da cantastorie che è l’incontro di tre aure linguistiche: vi si coniugano sulla
base del dialetto Piave Livenza che arriva sino al bellunese, influssi lessicali e sintattici friulani e
soprattutto dolcezze che sono tipiche della Bassa e che affestano la vicinanza di Venezia”. (Andrea
Zanzotto)
Nel poemetto la vita di Nane -e perché no, quella del poeta stesso -si allarga a storia esemplare di una
classe sociale, di un frammento della nostra vicenda patria negli anni del primo Novecento: la
condizione della povertà rappresentata nella sua crudele realtà naturale e tra le barocche immagini
proprie dell’inventiva popolare. Nane viene sfruttato nella sua forza e dimenticato nelle sue qualità ed
infine viene condotto alla morte. Quest’uomo semplice, lo cui vita non è solo povera di beni materiali
ma anche di strumenti per esprimersi e dei suoi quotidiani desideri, questo rozzo contadi- no è pronto,
nei rari momenti di pausa, a strappare gioia e persino stupita contemplazione alla durezza della
condizione.
“La poesia di Pascutto è percorsa dalla nostalgia di un mondo che garantisce cittadinanza a qualsiasi
uomo e gli rende possibile la serenità e la gioia dello stare con altri uomini”. (Franco Loi)
Un monologo intenso, commovente, a tratti buffo e divertente
Si ringraziano Città di Jesolo e l’ufficio turismo.