Il Corpo... e l'Anima
Uno spettacolo che racconta la storia e l’impegno degli alpini come corpo di impegno civile e sociale, dalla tragedia del Vajont, alla tempesta di Vaia…
PRIMA NAZIONALE
16 giugno 2023
Teatro Dolomiti, Belluno
conSandro Buzzatti
regia
Bruno Lovadina
con la partecipazione di
Marina De Luca
musiche dal vivo
Coro minimo bellunese
direttore
Gianluca Nicolai
nell’ambito del Raduno Alpino Triveneto, Belluno il 16 – 17 – 18 giugno 2023
NOTE DI REGIA
Quando Sandro Buzzatti mi ha proposto la regia dello spettacolo Il CORPO e l’anima, sono stato travolto da una sequenza infinita di emozioni, orgoglio, allegria, perplessità, con un dilemma che doveva trovare una risposta sincera, quali erano le parole che non erano state usate per raccontare la storia di una Istituzione come quella degli Alpini.
Da subito ho capito che dovevo trovare un’idea originale, per evitare di scivolare in una evocazione prolissa e ripetitiva. Inoltre l’enorme mole di informazioni che mi erano state consegnate, mi imponeva il compito di un lavoro di sottrazione.
Roba da farti dare i numeri… generalmente questa è un’espressione usata per indicare coloro che sragionano, straparlano e dicono cose insensate.
Ma in questa occasione era la soluzione artistica ai miei dubbi… Nessuno aveva mai sentito parlare della cabala alpina né tantomeno della tombola alpina.
La prima fase di lavoro è stata quella di farmi travolgere da un flusso di coscienza inarrestabile e spontaneo, e successivamente coinvolgere nella “Cabala Alpina” il direttore Gianluca Nicolai del Coro Minimo Bellunese ed ai due attori presenti in scena, Marina De Luca e Sandro Buzzatti.
Al primo ho chiesto una scaletta musicale partendo da dei numeri indicati, senza offrirgli grandi spunti di riflessione.
Agli attori ho proposto di recitare il testo utilizzando la struttura della letteratura combinatoria, lasciandosi affascinare dalle parole presenti nel testo per poi combinare la loro interpretazione con l’idea registica.
Il risultato finale di questo esperimento, apparentemente casuale, mi ha confermato che esiste una coscienza collettiva all’interno di una realtà invisibile che solo una mente allenata ed aperta può raggiungere. Una dimensione personale che diventa comunità, dove filosofie di vita, scienza e religione trovano forma e senso.
A questo punto abbiamo deciso di alzare l’asticella dell’azzardo, proponendo questa modalità poco ortodossa, ai nostri spettatori.
Lo spettacolo è stata costruito per lasciare allo spettatore la libertà di scegliersi un suo personale percorso di lettura degli eventi e quindi di combinare a sua discrezione e piacere le immagini, le frasi poetiche, e le azioni sceniche che verranno suggerite.
Questa modalità ha implicazioni importanti. Lo spettatore, da soggetto passivo, diventa attore che interagisce con il testo e lo piega in qualche modo alla propria sensibilità.
L’attore/spettatore viene travolto con pensieri veloci, tumultuosi, da immagini e suoni sovrapposti, che rendono disordinati i sentimenti.
L’unica soluzione e conforto, che ci rimane per dare ordine a questo disordine, è affidarsi ad atti poetici rivoluzionari, che coinvolga le coscienze individuali e le istituzioni pubbliche, in vista di ideali superiori.
In questa occasione racconteremo la storia del CORPO degli Alpini nato per preparare truppe destinate alla difesa dei confini montani che si trasforma in un corpo fisico fatto da decine di migliaia in Alpini in soldati di pace, dove il senso di dovere solidale, la tenacia, la responsabilità, con la certezza che insieme si possano raggiungere mete altrimenti impensabili.
L’ artificio teatrale, utilizzato per raccontare questa epopea, è un incontro fra amici di penna che si ritrovano dopo sessanta anni.
Attraverso un gioco cabalistico denominato Tombola alpina, condivideranno una serie di emozioni.
La sfida sarà quella d’indovinare il futuro per mezzo di numeri, non casuali, rileggendo il passato.
L’augurio è quello di dare corpo a parole ed azioni attraverso la perseveranza, affrontando le difficoltà passo dopo passo, senza compiere scelte avventate. Un esercizio di attenzione ai problemi concreti, per mantenere vivo il senso di realtà.
Bruno Lovadina
Si ringrazia Antenna 3 Medianordest per il servizio. Link all’edizione completa del TG.
#ANA Belluno #BelTeatro #regioneveneto #provinciabellunodolimiti #comunebelluno #cikaleoperose
SANDRO BUZZATTI
I suoi antenati, provenienti da Buda, sul Danubio, (i Budati, poi Buzzatti) furono spinti nel bellunese da una feroce carestia nei primi anni del ‘600.
Non a caso, l’esercizio della scherma e l’allevamento dei cavalli nonché lo studio della musica e del teatro, attività care alla tradizione magiara, sono al centro di gran parte della sua formazione, in perenne altalenare tra terra e cielo, tra realtà e utopia, tradizione e sperimentazione, il racconto e la poesia. A Firenze affina gli studi classici; più tardi in lunghi anni di bracciantato e attività politica nella Toscana più profonda, intuisce i legami inscindibili tra natura e linguaggio, tuffandosi anima e corpo nei superstiti giacimenti culturali delle più antiche stirpi italiote. Tornando nella “piccola patria veneta”, indossa con entusiasmo la maschera di Capitan Finimondo decidendo finalmente di fare i conti con la Realtà, cosa che continua a fare tuttora, sotto mentite spoglie, specie nelle notti senza luna quando, uniche a brillare sono le parole dei poeti che contendono alle stelle la supervisione del mondo.
Il resto sono quisquilie.
BRUNO LOVADINA
Diplomato presso l’Accademia Veneta dello Spettacolo nel 1989, lavora dal 1991 come regista, attore e direttore artistico. Realizza 40 spettacoli ed oltre 150 laboratori teatrali in Italia ed all’estero, tenendo corsi di aggiornamento presso scuole di ogni ordine e grado. Ha condotto stages e spettacoli sulla Commedia dell’arte e sulla maschera presso l’università di Vilnius (Lituania), Saarbruchen (Germania) Nancy (Francia) Varsavia e Cracovia (Polonia) Lisbona (Portogallo) Bangkok (Thailandia). Come Presidente dell’Associazione Bel Teatro di Padova ha organizzato tournée in Cina, Grecia, Lituania, Ex-Jugoslavia, Romania e Polonia.
Cura progetti e laboratori per Arteven; è responsabile per il Comune di Padova dei rapporti culturali con la città gemella di Nancy; collabora con l’Istituto Italiano di Cultura e l’Università di Strasburgo e in qualità di formatore teatrale con il dipartimento di Italiano dell’Università de Lorraine Nancy; è Direttore artistico -settore teatro- del Barco Teatro di Padova, realizza laboratori teatrali per studenti in lingua italiana e francese con la scuola internazionale di Strasburgo Robert Schuman. Ha organizzato 15 festival ed è stato Direttore artistico del Progetto triennale PH+ Festival teatrale, dedicato alla disabilità e tutor teatrale presso la casa circondariale di Treviso.